tag:blogger.com,1999:blog-908710566605757771.post8063506091733990418..comments2022-12-06T01:37:41.101+01:00Comments on Atelier: Il vaccino che ci manca?Edoardo Ginohttp://www.blogger.com/profile/01346911926913929212noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-908710566605757771.post-12733669866290155112013-01-17T21:58:10.024+01:002013-01-17T21:58:10.024+01:00Il signor Munster... vado a cercarlo, grazie. E gr...Il signor Munster... vado a cercarlo, grazie. E grazie a Marco per la citazione gaddiana. C'è uno spettacolo di Fabrizio Gifuni dove tutto quel testo (di Gadda) è detto, e con una forza, anche fisica, notevole.Franco Acquaviva - Selvaticohttps://www.blogger.com/profile/01900810637057365473noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-908710566605757771.post-33837444148480331442013-01-13T20:09:11.639+01:002013-01-13T20:09:11.639+01:00Bello, Franco, e in tutto condivisibile.
Savinio è...Bello, Franco, e in tutto condivisibile.<br />Savinio è autore che m'ha sempre intrigato, a cominciare dal racconto delle sua geniali mirabilia parigine ai tempi d’oro delle avanguardie, quando era musicista (e secondo me stava due spanne sopra il fratello famoso in quanto avanguardista). Purtroppo finora ho letto solo due suoi racconti tanti anni fa, uno straordinario: Il signor Münster (una perla teatrabile, mi saltò anche il ticchio).<br />Invece sul rapporto uomo carismatico/masse dice qualcosa di assimilabile anche Flaiano: già nel '60 parlava di "Stato Radioteleviso" dove la folla cerca il suo eroe che sia a lei speculare «perché nella sua mitomania la Folla ormai adora solo se stessa. Vuole l’Eroe, ma gli chiede a garanzia un’assoluta mediocrità». <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-908710566605757771.post-41901043528945129812013-01-13T16:13:03.864+01:002013-01-13T16:13:03.864+01:00Sconfortante e sconcertante attualità politica.
D...Sconfortante e sconcertante attualità politica.<br /><br />D’altronde ben ne concionava il Gadda in Eros e Priapo:<br />“Eretto ne lo spasmo su zoccoli tripli, il somaro dalle gambe a ìcchese aveva gittato a Pennino ed ad Alpe il suo raglio. Ed Alpe e Pennino echeggiarlo, hì-hà, hì-hà, riecheggiarlo infinitamente hè-jà, hè-jà, per infinito cammino de le valli (e foscoliane convalli): a ciò che tutti, tutti!, i quarantaquattro millioni della malòrsega, lo s’infilassero ognuno nella camera timpanica dell’orecchio suo, satisfatto e pagato in ogni sua prurigo, edulcorato, inlinito, imburrato, imbesciamellato, e beato. Certi preti ne rendevano grazie all’Onnipotente, certi cappellani di cappellania macellara; certe signore, quella sera, «si sentivano l’animo pieno di speranza». A chiamarlo animo, il sedano, e a chiamarla speranza, chel sugo.”<br /><br />Gridar si potrebbe al parafrasar d’oggidì, i-mu, i-mu! che appar grido di battaglia, richiamo per l’allodole, o verso di tal chiurlo tassativo e balzellante, ormai impagliato, che troneggia sugli spalti televisivi e strombazza nelle valli o ancor più rimbomba nei tinelli di miti ambiti casalinghi. Fatto sta che la cantilena s’insinua in quello stesso imbuto già da tempo aduso, impomatato e lubrificato, da far vibrar le corde rotte, stonate casse di risonanza. <br />Ciò che da una parte entra, trovi dall’altra la sua naturale uscita. <br />Marco Marzagallihttps://www.blogger.com/profile/15318372408928442687noreply@blogger.com