sabato 24 marzo 2012

Io ti pubblico, tu ti pubblichi, egli...


Uno spettro s'aggira per le patrie lettere...l'editore colosso che pubblica e ti lascia autopubblicare con lui...anche la Mondadori lancia (dopo la  potente accoppiata 'ilmiolibro.it' Feltrinelli-Repubblica) la sua piattaforma di self-publishing, affidata al talent-scout di Saviano, per dire (leggete qui) ...accanto al binario vivo, becco anche il binario morto, che fa fare soldi, alleva polli, che se cresceranno, meglio, saranno sotto tutela e pronti per l'uso. Se crepano, il soldo comunque me lo sono fatto, senza spendere granché del mio...un affaruzzo niente male. Ricordo una ventina d'anni fa un adagio di certi squaletti-editoriucci (uno, un siculo ancora vivacchia cambiando nome come le mutande, le sue sporchissime, immagino) che diceva: gli autori grandi ai grandi editori, gli autori piccoli ai piccoli. Per la serie, ognuno si pappa il suo...è giusto, dunque, elevare una trenodia verso tutti questi miserandi, sconsolati editoriucoli che hanno ben vissuto per tanti anni e ora, prima col print-on-demand, poi con la stampa digitale, alla fine con il web, hanno visto morire e languire i loro margini di guadagno. Se adesso ci si mettono pure i grossi a rompere le uova nella...tipografia, non se ne esce vivi. Poveri editori a pagamento. Poveri ministri di gloria a buon mercato. Quale sorte avara li attende?


4 commenti:

  1. Era la copertina del Tuttolibri di ieri, ovviamente con tutt'altri toni. Brividi.

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    1. Certo, ma quello che lì non si diceva (al di là della boutade mia, neanche tanto, sugli editoriucci) è che così l'editore si mercantizza ancor di più. Non è che rinuncia a selezionare; lascia la selezione al mercato, senza rischio per lui. Se perseguo il mercato nella mia selezione, mi assumo il rischio di un flop e di costi inutili. Così, invece, è il mercato che si autopromuove e viene, nel caso, promosso, e solo allora io subentro. Non ho più l'angoscia di vedermi sgonfiare il best-seller immaginario; l'ho visto nascere, lo intercetto, lo accalappio. Un supermercato di libri senza etichetta, distinguo, pronti-da-leggere e pubblicare. In sè una genialata commerciale (il miolibro.it ha anche il megafono-recensore del quotidiano, ma non dubito che Mondadori troverà giornali, magari i suoi, disponibili).

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  2. Sì, questa storia è assolutamente agghiacciante, nonché autolesionistica. Ci vuole poco a capire che a lungo termine le librerie saranno invase da talmente tanta carta che nessuno si fiderà di comprare un libro da uno scaffale, anche di un grane editore. Lo so, la direzione è già quella, ma credo che nei prossimi anni ci sarà un'accelerazione spaventosa...

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  3. Anche perché l'idea di saturazione del mercato, per cui è la quantità spropositata a rendere impossibile qualsiasi mappatura (al di là della moneta cattiva che scaccia quella buona, legge di mercato, editoriale anche, in tempi di crisi) la dà un semplice parallelo. Oggi in un anno si pubblica quanto si pubblicò nell'intero secolo diciassettesimo....un anno uguaglia un secolo di stampa. Il resto, sono solo parole. Appunto.

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