martedì 15 maggio 2012

Pietro Roversi, due poesie

Pietro Roversi, da Oxford, mi invia per lettera (ah, le lettere!) due poesie.
Nella nota accompagnatoria, Pietro descrive così i testi: "il primo è la traduzione di una poesia di Marianne Moore ('Injudicious gardening', 1924). Il secondo è il testo mio che la interseca, per così dire".

Eccoli.


I. PIANTE E FIORI DI POCO GIUDIZIO (da Marianne Moore)

Se il giallo simboleggia infedeltà
io sono un infedele:
a rose gialle non vorrei del male
solo perché era tradizionale
che il giallo porti male
e il bianco bene.

Eppure, la tua sfera personale -
il senso del diritto
al tuo privato - è una spalliera attorno
alla tua proprietà, fa da barriera
a occhi indiscreti, e non merita
interferenze.


II. GLI ANATROCCOLI

Di un impermeabile di cerata, nuovo e lucido,
mando a memoria innanzitutto la lunghezza
d'onda. Lo stesso di una tenda per la doccia.
E quest'enfasi sul giallo
non è perché cerco un idraulico
o un elettricista, è che trovo
che dopo tutto mi sta bene, me lo merito.

D'altronde, in un negozio
io prima provo, scelgo e poi controllo il prezzo.
È perché sotto sotto voglio
un destino benigno che mi coccoli.
M'incanta la giustezza a posteriori.
Sia che lo dica con i fiori o cogli anatroccoli.

(17/1/2011)

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