Nei giorni scorsi ho letto tutte le poesie di Vittorio Sereni.
Non è il mio poeta. C'è qualcosa di troppo spiegato, di troppo elaborato, nelle sue poesie.
Forse è per questo che la poesia che più mi ha incantato, e che qui riporto, è quella (a mio avviso) più coraggiosamente libera, spericolata, inafferrabile.
QUESTI TUOI PENSIERI DI CALAMITÀ
e catastrofe
nella casa dove sei
venuto a stare, già
abitata
dall'idea di essere qui per morirci
venuto
- e questi che ti sorridono amici
questa volta sicuramente
stai morendo lo sanno e perciò
ti sorridono.
A me Sereni piace - forse si vede troppo la costruzione... vero. Però mi piace di più Caproni...
RispondiElimina