sabato 21 luglio 2012
Per un'archeologia del web
Saltellando qua e là vengo a sapere dell'esistenza di Galiazzo. Allora cerco di informarmi, voglio saperne di più. Trovo questo, e dopo un po' capisco che risale a dieci anni fa. A quel punto mi ricordo di aver appena letto che Galiazzo risulta letterariamente inattivo dal 2002. Leggo l'intervista e rimango suggestionato. Decido di farvelo sapere. Chiunque ne sapesse di più è il benvenuto.
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Soggiungo che, pur nato a Padova, vive da parecchio tempo a Genova, dove di tanto in tanto lo si può vedere passeggiare con espressione compunta.
RispondiEliminaDicono che scriva bene, ma io non ho mai letto niente di suo (fammelo dire: non si può leggere tutto...)
p.s.
Mi sono accorto di avere appena detto una bugia: nella libreria ho il mitico "Gioventù cannibale" (uscì per Einaudi Stile Libero nel 1996) che ospita un suo racconto.
Bella questa dimensione umana e passeggiante della letteratura.
RispondiEliminaPenso leggerò Sinapsi, quella specie di miscellanea di cose sue uscita da poco da Einaudi. Chissà se qualche lettore ramingo ha affrontato il suo romanzo Cargo... Nessuno?
Tra l'altro, parte della suggestione deriva dal fatto che nell'intervista, a fronte di domande un po' così, le risposte hanno un peso specifico piuttosto alto, sebbene vecchie di dieci anni. Mi pare.