La proposta di Sandro Ferri (editore E/O) per il sostegno delle piccole librerie in sofferenza in cambio di una minore mortalità sugli scaffali delle novità, nate digià morte, stimola la discussione e, si spera, può aprire nuovi fronti interessanti.
i Antonio Prudenzano
Tempo di vacanze anche per il mondo dei libri, dove in pochi, però, andranno in ferie sereni, visto che il mercato da qualche mese fa i conti con il segno meno. In questa fase per le case editrici e i librai è difficile guardare con ottimismo al futuro. Ma uno dei pochi editori italiani che può sorridere è Raffaello Avanzini di Newton Compton, che ha lanciato la "tendenza low cost" con il successo dei libri a 9,90 euro (poi seguita anche dai grandi gruppi con apposite collana di novità a basso prezzo). Qualche giorno fa, durante un'intervista ad Affaritaliani.it, Avanzini ha però ammesso che "oggi il problema non è che i libri si vendono meno, ma è portare fisicamente i lettori in libreria...". Newton Compton va in controtendenza: "Rispetto al primo semestre dell'anno scorso nei primi 6 mesi del 2012 il nostro fatturato è cresciuto del 40%". Rappresenta un'eccezione.
Anche sul web e sui social network la questione è molto sentita: sono infatti giorni di (giustificata) preoccupazione per i librai, come testimonia il duro intervento di Marino Buzzi (libraio di catena), che sul blog Cronache dalla libreria scrive: "Le librerie indipendenti chiudono una dopo l'altra, appare qualche articoletto su qualche giornale, qualcuno rimpiange la vecchia e piccola libreria però poi il libro lo si va a comprare solo dove c'è lo sconto. E lo so che c'è la crisi ma almeno smettiamola di fare gli ipocriti. Le librerie rimangono aperte se qualcuno entra a comprare. Punto". Come dargli torto?
Dei problemi del mercato libraio si è parlato anche a Fahrenheit, lo storico programma sui libri di Radio3. E si è discusso anche della lettera a Repubblica dell'editore Sandro Ferri (E/O), che dopo aver rinnovato il proprio impegno a sostegno dei libri, dei lettori, e dei librai, è passato dalle parole ai fatti, annunciando una serie di provvedimenti concreti. Eccone alcuni: "Dal prossimo autunno partirà una campagna di rifornimento del catalogo con un forte sovrasconto che andrà a sommarsi a quello che già pratichiamo. Uno sconto in cambio del quale non chiederemo un taglio in proporzione del prezzo al pubblico, ma che andrà tutto a favore della libreria". E ancora: "Andremo a incidere sensibilmente sui tempi di pagamento degli ordini che verranno allungati significativamente, così che il libraio possa tenere i libri in negozio con margini di sicurezza più ampi". Anche altre case editrici seguiranno questo (buon) esempio?
Quando a settembre si dovrà fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla Legge Levi che regola gli sconti sui libri, introdotta circa un anno fa a seguito di polemiche e lunghi dibattiti, non si potrà tenere conto, tra i vari aspetti, anche del successo della campagna di sconti “Leggere fa crescere” (in occasione del "Maggio dei Libri"), durante la quale le vendite di libri in Italia sono aumentate di oltre il 50%. Per pochi giorni si è avuta la sensazione che il libro fosse davvero al centro dell'attenzione, con eventi che hanno visto protagonisti editori, librai, scrittori e lettori. Tutti insieme, uniti dalla passione per la lettura, come non capita (quasi) mai nel resto dell'anno. E il passaparola ha fatto il resto. Anche perché, di promozioni se ne fanno tutto l'anno, visto che la Legge Levi (secondo alcuni non sempre rispettata...) ne consente per brevi periodi. Ma gli sconti e la "tendenza low cost", evidentemente, non bastano...
A inizio maggio si è svolta a Milano la 67esima assemblea nazionale elettiva dell'Associazione Librai Italiani, e Alberto Galla è stato eletto nuovo presidente (fino al 2017). Ora si trova a gestire una fase delicatissima. E fa il punto della situazione con Affaritaliani.it.
Galla, E/O ha annunciato una serie di "provvedimenti" a sostegno dei librai. Un bel segnale...
"Le confesso che mi viene da sorridere, ma amaramente. E' da circa 5 anni, da quando ero vice-presidente dell'Ali, che incontrando distributori, editori e librai, cerco di sostenere la necessità di attuare i provvedimenti che adesso propone E/O. Ferri ha tutta la mia stima, ma quello che scopre oggi io lo sostengo da tanto tempo, e ho sempre trovato scarsissimo ascolto. Le librerie chiedevano e chiedono un allegerimento dal punto di vista finanziario, un regime diversificato per la fornitura delle novità, che garantisca una maggiore permanenza dei libri sugli scaffali, senza l'ansia delle rese... Su tutti questi argomenti ho trovato per anni le porte chiuse, anzi sprangate, in particolare dai piccoli editori. Ora si scopre l'acqua calda... Ma come Ali stiamo preparando importanti novità".
A cosa si riferisce?
"Per i prossimi anni punteremo a una sorta di ritorno al passato, alla logica del contratto estimatorio. Cioè i libri vengono forniti alle librerie, che li pagheranno agli editori dietro certificazione del venduto a 60 giorni da questa certificazione. Ogni mese verranno comunicate le vendite. E inoltre la visibilità della novità in libreria deve essere di almeno sei mesi...".
Il momento è molto difficile, serve una svolta in tempi rapidi...
"Rapidissimi... Chieda a editori e distributori che tasso di insoluto hanno... I librai - non solo gli indipendenti - non riescono più a pagare le scadenze, sono in apnea. Le nostre proposte devono essere accolte prima possibile".
Come giudica i risultati della campagna "Leggere fa crescere" (sopra per i dettagli, ndr)?
"Le vendite sono aumentate di oltre il 50% in quei 5 giorni? Sinceramente mi sembra un risultato non troppo entusiasmante... Una campagna che funziona veramente dovrebbe fare non dico tre volte tanto, ma come minimo il doppio, il 100%. Quindi non esulterei. E poi va tenuto conto che, oltre allo sconto del 20%, a maggio in contemporanea erano in atto molte campagne degli editori, al 25%... Per l'anno prossimo, quindi, chiederemo alle case editrici di ripetere sì l'iniziativa, ma per un mese devono essere sospese tutte le altre campagne, altrimenti si prendono in giro i lettori. E poi mi chiedo: a che serve il risultato lievemente positivo di maggio, se poi a giugno abbiamo avuto un nuovo crollo delle vendite?".
Lei ha definito la Levi "un compromesso da sostenere, perché senza di essa la situazione sarebbe molto più difficile". A settembre, quando si riaprirà il dibattito sulla legge, che novità dobbiamo aspettarci?
"Il punto di vista dell'Ali è chiaro: questa legge va mantenuta e non va minimamente toccata. Piuttosto, serve la volontà di sedersi tutti attorno a un tavolo, per prendere decisioni davvero significative per l'intero sistema. L'anarchia delle campagne non porta da nessuna parte. Ci sono segnali positivi, di apertura, Sandro Ferri non è il solo a venirci incontro. Anche i grandi gruppi ultimamente mi sembrano più 'sensibili'...".
Nel frattempo la "tendenza low cost" ha contagiato anche i grandi gruppi: la sostenibilità del sistema corre dei rischi?
"Sono convinto che la moda 'low cost' sia uno degli effetti della Levi. Evidentemente prima si tenevano i prezzi di copertina molto alti con la consapevolezza che ci sarebbe stato lo sconto. Tipiche operazioni speculative sul pricing da parte degli editori..."
"I librai sono in apnea, non riescono a pagare le scadenze". L'allarme del presidente dell'Ali, dopo la lettera di E/O: "Ma ciò che Ferri dice ora lo propongo da anni, trovando porte chiuse anche dai piccoli editori..."
LA CRISI IN LIBRERIA/ Per Raffaello Avanzini (Newton Compton) "oggi il problema non è che i libri si vendono meno, ma è portare fisicamente i lettori in libreria...". E ad essere preoccupati non sono solo i librai e gli editori. Anche per questo si discute della lettera dell'editore di E/O Sandro Ferri, che passando dalle parole ai fatti ha annunciato una serie di provvedimenti concreti di sostegno alle librerie (LEGGILI). Ma intervistato da Affaritaliani.it, Alberto Galla, esperto presidente dell'Associazione Librai Italiani, risponde così: "Le confesso che mi viene da sorridere, ma amaramente. E' da circa 5 anni che incontrando distributori, editori e librai, cerco di sostenere la necessità di attuare i provvedimenti che adesso propone E/O. Ferri ha tutta la mia stima, ma quello che scopre oggi io lo sostengo da tanto tempo, e ho sempre trovato scarsissimo ascolto. Le librerie chiedevano e chiedono un allegerimento dal punto di vista finanziario, un regime diversificato per la fornitura delle novità, che garantisca una maggiore permanenza dei libri sugli scaffali, senza l'ansia delle rese... Su tutti questi argomenti ho trovato per anni le porte chiuse, anzi sprangate, in particolare dai piccoli editori. Ora si scopre l'acqua calda...". Quindi annuncia che l'Ali proporrà un ritorno alla "logica del contratto estimatorio", e ammette le difficoltà della categoria che rappresenta: "Chieda a editori e distributori che tasso di insoluto hanno... I librai - non solo gli indipendenti - non riescono più a pagare le scadenze, sono in apnea". Galla è anche scettico sui risultati della campagna "Leggere per crescere": "Le vendite sono aumentate di oltre il 50% in quei 5 giorni? Sinceramente mi sembra un risultato non troppo entusiasmante... Una campagna che funziona dovrebbe fare non dico tre volte tanto, ma come minimo il doppio. E poi va tenuto conto che, oltre allo sconto del 20%, a maggio in contemporanea erano in atto molte campagne degli editori, al 25%... Per l'anno prossimo chiederemo alle case editrici di ripetere sì l'iniziativa, ma per un mese devono essere sospese tutte le altre campagne, altrimenti si prendono in giro i lettori. E poi mi chiedo: a che serve il risultato lievemente positivo di maggio, se poi a giugno abbiamo avuto un nuovo crollo delle vendite?". A settembre verrà fatto il punto sulla Legge Levi: "Va mantenuta e non va minimamente toccata, anche se resta un compromesso...". L'INTERVISTA E TUTTI I PARTICOLARI
Giovedì, 26 luglio 2012 - 18:22:00
Tempo di vacanze anche per il mondo dei libri, dove in pochi, però, andranno in ferie sereni, visto che il mercato da qualche mese fa i conti con il segno meno. In questa fase per le case editrici e i librai è difficile guardare con ottimismo al futuro. Ma uno dei pochi editori italiani che può sorridere è Raffaello Avanzini di Newton Compton, che ha lanciato la "tendenza low cost" con il successo dei libri a 9,90 euro (poi seguita anche dai grandi gruppi con apposite collana di novità a basso prezzo). Qualche giorno fa, durante un'intervista ad Affaritaliani.it, Avanzini ha però ammesso che "oggi il problema non è che i libri si vendono meno, ma è portare fisicamente i lettori in libreria...". Newton Compton va in controtendenza: "Rispetto al primo semestre dell'anno scorso nei primi 6 mesi del 2012 il nostro fatturato è cresciuto del 40%". Rappresenta un'eccezione.
Anche sul web e sui social network la questione è molto sentita: sono infatti giorni di (giustificata) preoccupazione per i librai, come testimonia il duro intervento di Marino Buzzi (libraio di catena), che sul blog Cronache dalla libreria scrive: "Le librerie indipendenti chiudono una dopo l'altra, appare qualche articoletto su qualche giornale, qualcuno rimpiange la vecchia e piccola libreria però poi il libro lo si va a comprare solo dove c'è lo sconto. E lo so che c'è la crisi ma almeno smettiamola di fare gli ipocriti. Le librerie rimangono aperte se qualcuno entra a comprare. Punto". Come dargli torto?
Dei problemi del mercato libraio si è parlato anche a Fahrenheit, lo storico programma sui libri di Radio3. E si è discusso anche della lettera a Repubblica dell'editore Sandro Ferri (E/O), che dopo aver rinnovato il proprio impegno a sostegno dei libri, dei lettori, e dei librai, è passato dalle parole ai fatti, annunciando una serie di provvedimenti concreti. Eccone alcuni: "Dal prossimo autunno partirà una campagna di rifornimento del catalogo con un forte sovrasconto che andrà a sommarsi a quello che già pratichiamo. Uno sconto in cambio del quale non chiederemo un taglio in proporzione del prezzo al pubblico, ma che andrà tutto a favore della libreria". E ancora: "Andremo a incidere sensibilmente sui tempi di pagamento degli ordini che verranno allungati significativamente, così che il libraio possa tenere i libri in negozio con margini di sicurezza più ampi". Anche altre case editrici seguiranno questo (buon) esempio?
Quando a settembre si dovrà fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla Legge Levi che regola gli sconti sui libri, introdotta circa un anno fa a seguito di polemiche e lunghi dibattiti, non si potrà tenere conto, tra i vari aspetti, anche del successo della campagna di sconti “Leggere fa crescere” (in occasione del "Maggio dei Libri"), durante la quale le vendite di libri in Italia sono aumentate di oltre il 50%. Per pochi giorni si è avuta la sensazione che il libro fosse davvero al centro dell'attenzione, con eventi che hanno visto protagonisti editori, librai, scrittori e lettori. Tutti insieme, uniti dalla passione per la lettura, come non capita (quasi) mai nel resto dell'anno. E il passaparola ha fatto il resto. Anche perché, di promozioni se ne fanno tutto l'anno, visto che la Legge Levi (secondo alcuni non sempre rispettata...) ne consente per brevi periodi. Ma gli sconti e la "tendenza low cost", evidentemente, non bastano...
A inizio maggio si è svolta a Milano la 67esima assemblea nazionale elettiva dell'Associazione Librai Italiani, e Alberto Galla è stato eletto nuovo presidente (fino al 2017). Ora si trova a gestire una fase delicatissima. E fa il punto della situazione con Affaritaliani.it.
Galla, E/O ha annunciato una serie di "provvedimenti" a sostegno dei librai. Un bel segnale...
"Le confesso che mi viene da sorridere, ma amaramente. E' da circa 5 anni, da quando ero vice-presidente dell'Ali, che incontrando distributori, editori e librai, cerco di sostenere la necessità di attuare i provvedimenti che adesso propone E/O. Ferri ha tutta la mia stima, ma quello che scopre oggi io lo sostengo da tanto tempo, e ho sempre trovato scarsissimo ascolto. Le librerie chiedevano e chiedono un allegerimento dal punto di vista finanziario, un regime diversificato per la fornitura delle novità, che garantisca una maggiore permanenza dei libri sugli scaffali, senza l'ansia delle rese... Su tutti questi argomenti ho trovato per anni le porte chiuse, anzi sprangate, in particolare dai piccoli editori. Ora si scopre l'acqua calda... Ma come Ali stiamo preparando importanti novità".
A cosa si riferisce?
"Per i prossimi anni punteremo a una sorta di ritorno al passato, alla logica del contratto estimatorio. Cioè i libri vengono forniti alle librerie, che li pagheranno agli editori dietro certificazione del venduto a 60 giorni da questa certificazione. Ogni mese verranno comunicate le vendite. E inoltre la visibilità della novità in libreria deve essere di almeno sei mesi...".
Il momento è molto difficile, serve una svolta in tempi rapidi...
"Rapidissimi... Chieda a editori e distributori che tasso di insoluto hanno... I librai - non solo gli indipendenti - non riescono più a pagare le scadenze, sono in apnea. Le nostre proposte devono essere accolte prima possibile".
Come giudica i risultati della campagna "Leggere fa crescere" (sopra per i dettagli, ndr)?
"Le vendite sono aumentate di oltre il 50% in quei 5 giorni? Sinceramente mi sembra un risultato non troppo entusiasmante... Una campagna che funziona veramente dovrebbe fare non dico tre volte tanto, ma come minimo il doppio, il 100%. Quindi non esulterei. E poi va tenuto conto che, oltre allo sconto del 20%, a maggio in contemporanea erano in atto molte campagne degli editori, al 25%... Per l'anno prossimo, quindi, chiederemo alle case editrici di ripetere sì l'iniziativa, ma per un mese devono essere sospese tutte le altre campagne, altrimenti si prendono in giro i lettori. E poi mi chiedo: a che serve il risultato lievemente positivo di maggio, se poi a giugno abbiamo avuto un nuovo crollo delle vendite?".
Lei ha definito la Levi "un compromesso da sostenere, perché senza di essa la situazione sarebbe molto più difficile". A settembre, quando si riaprirà il dibattito sulla legge, che novità dobbiamo aspettarci?
"Il punto di vista dell'Ali è chiaro: questa legge va mantenuta e non va minimamente toccata. Piuttosto, serve la volontà di sedersi tutti attorno a un tavolo, per prendere decisioni davvero significative per l'intero sistema. L'anarchia delle campagne non porta da nessuna parte. Ci sono segnali positivi, di apertura, Sandro Ferri non è il solo a venirci incontro. Anche i grandi gruppi ultimamente mi sembrano più 'sensibili'...".
Nel frattempo la "tendenza low cost" ha contagiato anche i grandi gruppi: la sostenibilità del sistema corre dei rischi?
"Sono convinto che la moda 'low cost' sia uno degli effetti della Levi. Evidentemente prima si tenevano i prezzi di copertina molto alti con la consapevolezza che ci sarebbe stato lo sconto. Tipiche operazioni speculative sul pricing da parte degli editori..."
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