Vent'anni fa usciva l'opera prima di un poco più che trentenne Martone. Il film è una gemma perfetta, nitido e tagliente. Grazie soprattutto alla sublimità inarrivabile di Cecchi, più ispirato che mai. E grazie anche, chissà, al tocco di-vino che lo animò sul set (e lo caratterizza nella vita di tutti i giorni, come è noto). Quando incontrai nel '99 Martone, all'epoca direttore artistico del Teatro Argentina, che invitò me e altri 39 fra attori, registi ecc. a un seminario di una settimana tenuto al 'Teatro dell'Angelo', ci raccontò il 'dietro le quinte' del film. Cecchi, in virtù del ruolo del geniale Cacciopoli tormentato nei suoi ultimi anni da un alcolismo devastante e un nichilismo autodistruttivo, si presentava sul set spesso assai alticcio. Una sequenza fu paradossale; recitava la scena in una mescita di vini con il prete-assistente e una ostessa, una donna dei bassi, una non attrice. Cecchi proprio non gliela faceva a portare a compimento la posa e alla fine la donna, esasperata, esordì in dialetto: " Se chest è fa' o cinema è mejo 'i a fatica' " - " Se questo è il cinema, è meglio andare a lavorare". Cecchi si ridestò e portò a compimento la sequenza. Oltre la straordinarietà dell'interpretazione del protagonista (fra gli altri c'è anche Servillo, amico storico di Martone dai tempi di 'Teatri uniti') uno degli aspetti più suggestivi è il disegno della Napoli anni cinquanta. Una città notturna, budellosa, intestinale, piena di una vita brulicante e carica di sofferenza e martirio. Proprio lei, la città più viva al mondo proprio perché più martoriata. Consigliato a chiunque non l'abbia visto.
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Bello "Morte di un matematico napoletano"! A me erano piaciuti anche Renato Carpentieri e Anna Bonaiuto.
RispondiEliminaCerto. Anna Bonaiuto poi oltre che compagna di vita per lungo tempo di Martone, ora, anche da ex, è sempre sua sodale in tutte le imprese. C'è un suo cammeo in "Noi credevamo" nella parte della Belgioioso da vecchia.
EliminaSo da un'intervista che Martone sta preparando un film su Leopardi...attendiamo con piacere.
Anche a me è piaciuto "Morte di un matematico ecc.". Soprattutto Cecchi. La Bonaiuto io e il mio guppo la ospitammo (più o meno nel periodo del film o poco dopo) al Teatro la Soffitta di Bologna con "Terremoto con madre e figlia": fu una delusione sia lo spettacolo che la Bonaiuto dal vivo...
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto "Morte di un matematico ecc.". Soprattutto Cecchi. La Bonaiuto io e il mio guppo la ospitammo (più o meno nel periodo del film o poco dopo) al Teatro la Soffitta di Bologna con "Terremoto con madre e figlia": fu una delusione sia lo spettacolo che la Bonaiuto dal vivo...
RispondiEliminaCaro Franco, non l'ho mai vista a teatro ma m'è stato riferito da persona sincera che risulta alquanto spocchiosa in scena (anche fuori, pare).
RispondiEliminaPoscritto: spocchiosa leggasi vuoterella....