Personaggi
G. - Guida
B. - Bambino di 12 anni
Dir. - Direttore della mostra
* * *
G.: e queste sono le opere della nostra
attuale mostra temporanea...
B.: cosa vuol dire mostra temporanea?
G.: che è qui solo per poco tempo...
B.: e le bottiglie poi le buttano?
G.: (sorpreso) quali bottiglie?
B.: quelle lì tutte tagliuzzate...
G.: quelle?
B.: sì, quelle!
G.: bottiglie? Tagliuzzate? Quelle sono
opere!
B.: opere - cosa vuol dire?
G.: vuol dire che sono in mostra
B.: come fosse arte?
G.: bambino! Quella E' arte!
B.: allora ha un certo valore...
G.: Ma certo! Vedo che cominci a
capire...
B.: e che valore può avere
quell'opera, per esempio?
G.: quella? Direi sui 20.000 euro.
B. 20.000 euro?
G. 20.000 euro, confermo; e forse anche
qualcosina di più.
B.: scusi, ma perché se io la compro
al bar una bottiglia d'acqua costa 1.50, al massimo 2 euro, mentre
quella bottiglia tagliuzzata e colorata di rosso ne costa 20.000, di
euro?
G.: non puoi capire, sei ancora un
bambino...
B.: ma io voglio capire!
G.: capirai quando sarai grande!
B.: ma è proprio per questo che voglio
capire ADESSO!
G. si rivolge
sottovoce al direttore permanente della mostra temporanea che sta
ascoltando il dialogo nascosto dietro a un'opera d'arte che ha
tutta l'apparenza di una tenda di plastica (del tipo di quelle che
si usano per le docce, con sopra motivi marini, marinareschi e
subacquei) ma, ovviamente, non lo è.
G.: che faccio?
Dir.: prenda tempo che penso al da
farsi.
G.: d'accordo. Vedi bambino...
B.: non sono un bambino!
G. vabbé – ragazzo?
B.: ragazzo va meglio
G.: senti ragazzo noi qui si lavora da
mattina a sera, sai?
B.: con le bottiglie?
G.: certo che no. Ci sono anche altre
opere...
B.: come quelle conchiglie giganti di
plastica che si vedono in giro?
G.: bravo!
B.: e perché le avete messe?
G.: anche questo lo capirai quando
sarai grande...
B.: ma le avete messe dappertutto...
G.: è arte che vuole parlare a tutti!
B.: sì, ma se io riempio la mia casa e
poi il cortile mio e quello del mio vicino e poi quello della scuola
e poi quello della casa del direttore e così via di tutti i miei
disegni e trovo il modo di appenderli così che nessuno riesca più a
staccarli dal muro, dopo un po' tutti non vedranno l'ora di
sbarazzarsi dei miei disegni e mi giudicheranno un prepotente.
G.: (preoccupato, al direttore) che
faccio? Qui la situazione precipita!
Dir.: sto pensando, non mi faccia
fretta!
G.: vedi ragazzo, il nostro artista sa
quello che fa; ha ricevuto riconoscimenti...
B.: dalla nettezza urbana?
G.: dalla nettezza urb... Ma cosa mi
fai dire! Dalla sovrintendenza dell'intendenza della sovrana
intenditrice!
B.: ah! Ed è una cosa importante?
G.: la più importante che ci sia!
B.: allora perché non chiama l'artista
in persona e mi fa spiegare da lui che cosa vuol dire quella
bottiglia da 20.000 euro?
G.: il nostro artista non può parlare
ai bambini, non ha tempo. Ma fa un programma televisivo al
pomeriggio, proprio dedicato ai ragazzi, dove spiega tutte queste
cose..
B.: io la televisione non ce l'ho...
G.: ma puoi venire a vederla qui da
noi!
Dir.(da dietro la tenda, sottovoce):
Bravo! bel colpo!
G.(sottovoce): grazie - ma si sbrighi,
questo è tremendo!
Dir.: moderi il tono. Io sono il suo
direttore!
B.: con chi sta parlando?
G.: no niente - stavo dando alcune
istruzioni all'addetto alle pulizie che sta lavorando lì dietro
Dir. (sottovoce) Addetto alle pulizie?
Dopo facciamo i conti..
B.: ah – beh, allora io vado...
G. (sollevato): oh mi dispiace,
addio...
B.: ...vado a dire al papà di farsi
restituire i soldi del biglietto; mio papà mi ascolta e si farà
sentire anche dal preside...
G.: perché?
B.: ci avete invitato – me e la mia
classe – alla visita guidata di questa mostra, e a una mia precisa
domanda lei ha risposto che sono troppo piccolo per capire...
G.: oddio-ddio-ddio!
Dir (da dietro la tenda): ci sono!
Venga qui un momento che le spiego...
G.: puoi scusarmi un momento? Vado un
attimino a sistemare quell'opera, qualcuno deve averla toccata...
B.: la tenda della doccia?
G.: sì; cioè no – quella è
un'opera d'arte, s'intitola “concetto marino”... (va dietro la
tenda, dal direttore)
finalmente – allora?
Dir.: quel ragazzino arrogante si
merita una lezione. Sa come facevano una volta? Lo si legge anche nel
Pinocchio, possiamo dire di avere ascendenze nobili...
G.: ascendenze nobili? Che vuol dire?
Dir.: La vede quella bottiglia vuota di
fianco all'opera?
G (con trattenuta indignazione): signor
Direttore guardi che quella bottiglia vuota, come dice lei, fa
parte dell'opera...
Dir.: Ah sì? Beh, meglio così,
l'effetto sarà più pedagogico, diciamo. Dunque, lei prende la
bottiglia...
G.: sì...
Dir. La riempie di sabbia
G.: si-i?
Dir.: e ci friziona le spalle e la
schiena del ragazzo!
G.: ah, la pedagogia contemporanea...
Ma poi se ne accorgeranno!
Dir.: scherza? A differenza del
bastone, la bottiglia di plastica piena di sabbia non lascia segni e
fa più male!
G.: ma il ragazzino parlerà...
Dir.: diremo che si è inventato
tutto... Il nostro prestigio è più forte delle lamentele di un
ragazzino
G.: sa che a pensarci un attimino la
sua proposta è interessante? Lei, in pratica, mi sta chiedendo di
fare una specie di performance...
Dir.: bravo! Vedo che lei è
aggiornato. Una performance sul senso e sui metodi – ormai
necessari - della pedagogia dell'arte oggidì.
G.: mi piace. Vado a procurarmi la
sabbia.
Dir.: bravo! E vista la sua prontezza
le darò anche la possibilità di scriverci sopra un saggio che verrà
pubblicato nel prossimo catalogo. Anzi, le do già il titolo: “La
meta-creazione: dall'opera d'arte all'arte in azione”. Le piace?
G.: tantissimo! E il ragazzo? La
smetterà, poi?
Dir.: smetterà, smetterà. E se anche
non dovesse smettere subito lei consideri una cosa: prima o poi
diventerà GRANDE.
https://www.youtube.com/watch?v=8uen40cmQfM
RispondiEliminaIl grande - e scomparso nel nulla - Bennato! (forse ha rotto troppo le scatole a qualche direttore di mostra...).
RispondiEliminaGrazie Claudio!