mercoledì 28 agosto 2013

VISITA GUIDATA - Dialoghetto satirico su (certa) arte contemporanea

Personaggi
G. - Guida
B. - Bambino di 12 anni
Dir. - Direttore della mostra

* * *

G.: e queste sono le opere della nostra attuale mostra temporanea...
B.: cosa vuol dire mostra temporanea?
G.: che è qui solo per poco tempo...
B.: e le bottiglie poi le buttano?
G.: (sorpreso) quali bottiglie?
B.: quelle lì tutte tagliuzzate...
G.: quelle?
B.: sì, quelle!
G.: bottiglie? Tagliuzzate? Quelle sono opere!
B.: opere - cosa vuol dire?
G.: vuol dire che sono in mostra
B.: come fosse arte?
G.: bambino! Quella E' arte!
B.: allora ha un certo valore...
G.: Ma certo! Vedo che cominci a capire...
B.: e che valore può avere quell'opera, per esempio?
G.: quella? Direi sui 20.000 euro.
B. 20.000 euro?
G. 20.000 euro, confermo; e forse anche qualcosina di più.
B.: scusi, ma perché se io la compro al bar una bottiglia d'acqua costa 1.50, al massimo 2 euro, mentre quella bottiglia tagliuzzata e colorata di rosso ne costa 20.000, di euro?
G.: non puoi capire, sei ancora un bambino...
B.: ma io voglio capire!
G.: capirai quando sarai grande!
B.: ma è proprio per questo che voglio capire ADESSO!

G. si rivolge sottovoce al direttore permanente della mostra temporanea che sta ascoltando il dialogo nascosto dietro a un'opera d'arte che ha tutta l'apparenza di una tenda di plastica (del tipo di quelle che si usano per le docce, con sopra motivi marini, marinareschi e subacquei) ma, ovviamente, non lo è.

G.: che faccio?
Dir.: prenda tempo che penso al da farsi.
G.: d'accordo. Vedi bambino...
B.: non sono un bambino!
G. vabbé – ragazzo?
B.: ragazzo va meglio
G.: senti ragazzo noi qui si lavora da mattina a sera, sai?
B.: con le bottiglie?
G.: certo che no. Ci sono anche altre opere...
B.: come quelle conchiglie giganti di plastica che si vedono in giro?
G.: bravo!
B.: e perché le avete messe?
G.: anche questo lo capirai quando sarai grande...
B.: ma le avete messe dappertutto...
G.: è arte che vuole parlare a tutti!
B.: sì, ma se io riempio la mia casa e poi il cortile mio e quello del mio vicino e poi quello della scuola e poi quello della casa del direttore e così via di tutti i miei disegni e trovo il modo di appenderli così che nessuno riesca più a staccarli dal muro, dopo un po' tutti non vedranno l'ora di sbarazzarsi dei miei disegni e mi giudicheranno un prepotente.

G.: (preoccupato, al direttore) che faccio? Qui la situazione precipita!
Dir.: sto pensando, non mi faccia fretta!
G.: vedi ragazzo, il nostro artista sa quello che fa; ha ricevuto riconoscimenti...
B.: dalla nettezza urbana?
G.: dalla nettezza urb... Ma cosa mi fai dire! Dalla sovrintendenza dell'intendenza della sovrana intenditrice!
B.: ah! Ed è una cosa importante?
G.: la più importante che ci sia!
B.: allora perché non chiama l'artista in persona e mi fa spiegare da lui che cosa vuol dire quella bottiglia da 20.000 euro?
G.: il nostro artista non può parlare ai bambini, non ha tempo. Ma fa un programma televisivo al pomeriggio, proprio dedicato ai ragazzi, dove spiega tutte queste cose..
B.: io la televisione non ce l'ho...
G.: ma puoi venire a vederla qui da noi!
Dir.(da dietro la tenda, sottovoce): Bravo! bel colpo!
G.(sottovoce): grazie - ma si sbrighi, questo è tremendo!
Dir.: moderi il tono. Io sono il suo direttore!
B.: con chi sta parlando?
G.: no niente - stavo dando alcune istruzioni all'addetto alle pulizie che sta lavorando lì dietro
Dir. (sottovoce) Addetto alle pulizie? Dopo facciamo i conti..
B.: ah – beh, allora io vado...
G. (sollevato): oh mi dispiace, addio...
B.: ...vado a dire al papà di farsi restituire i soldi del biglietto; mio papà mi ascolta e si farà sentire anche dal preside...
G.: perché?
B.: ci avete invitato – me e la mia classe – alla visita guidata di questa mostra, e a una mia precisa domanda lei ha risposto che sono troppo piccolo per capire...
G.: oddio-ddio-ddio!
Dir (da dietro la tenda): ci sono! Venga qui un momento che le spiego...
G.: puoi scusarmi un momento? Vado un attimino a sistemare quell'opera, qualcuno deve averla toccata...
B.: la tenda della doccia?
G.: sì; cioè no – quella è un'opera d'arte, s'intitola “concetto marino”... (va dietro la tenda, dal direttore)
finalmente – allora?
Dir.: quel ragazzino arrogante si merita una lezione. Sa come facevano una volta? Lo si legge anche nel Pinocchio, possiamo dire di avere ascendenze nobili...
G.: ascendenze nobili? Che vuol dire?
Dir.: La vede quella bottiglia vuota di fianco all'opera?
G (con trattenuta indignazione): signor Direttore guardi che quella bottiglia vuota, come dice lei, fa parte dell'opera...
Dir.: Ah sì? Beh, meglio così, l'effetto sarà più pedagogico, diciamo. Dunque, lei prende la bottiglia...
G.: sì...
Dir. La riempie di sabbia
G.: si-i?
Dir.: e ci friziona le spalle e la schiena del ragazzo!
G.: ah, la pedagogia contemporanea... Ma poi se ne accorgeranno!
Dir.: scherza? A differenza del bastone, la bottiglia di plastica piena di sabbia non lascia segni e fa più male!
G.: ma il ragazzino parlerà...
Dir.: diremo che si è inventato tutto... Il nostro prestigio è più forte delle lamentele di un ragazzino
G.: sa che a pensarci un attimino la sua proposta è interessante? Lei, in pratica, mi sta chiedendo di fare una specie di performance...
Dir.: bravo! Vedo che lei è aggiornato. Una performance sul senso e sui metodi – ormai necessari - della pedagogia dell'arte oggidì.
G.: mi piace. Vado a procurarmi la sabbia.
Dir.: bravo! E vista la sua prontezza le darò anche la possibilità di scriverci sopra un saggio che verrà pubblicato nel prossimo catalogo. Anzi, le do già il titolo: “La meta-creazione: dall'opera d'arte all'arte in azione”. Le piace?
G.: tantissimo! E il ragazzo? La smetterà, poi?
Dir.: smetterà, smetterà. E se anche non dovesse smettere subito lei consideri una cosa: prima o poi diventerà GRANDE.


2 commenti:

  1. https://www.youtube.com/watch?v=8uen40cmQfM

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  2. Il grande - e scomparso nel nulla - Bennato! (forse ha rotto troppo le scatole a qualche direttore di mostra...).
    Grazie Claudio!

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