Un perito agrimensore compose un opuscolo intitolato: Consalvo Uzeda principe di Francalanza, brevi cenni biografici, e glie lo presentò. Egli lo fece stampare a migliaia di copie e diffondere per tutto il collegio. Il ridicolo di quella pubblicazione, la goffaggine degli elogi di cui era piena non gli davano ombra, sicuro com'era che per un elettore che ne avrebbe riso, cento avrebbero creduto a tutto come ad articoli di fede.
Federico De Roberto, I Viceré in Romanzi, novelle e saggi, Mondadori, p.1063
Toc! Toc! C’è nessuno lì?
RispondiEliminaAnche noi e-lettori un po’ incauti e sprovveduti talvolta si vorrebbe (dovrebbe?) dire la nostra. Per e-leggere i nostri beniamini, e-sprimere un’opinione, e-lencare qualche priorità.
Costi quel che costi, uno ne perdi, cento ne trovi.
Come in una vendita all’incanto, “venghino venghino lor signori”, alla fiera delle fiere, qui si smercia roba di prima qualità. È il grido del mercante ma per l’artigiano avvezzo a ben confezionare il proprio prodotto, non sono i numeri che contano, “uno, nessuno, centomila” o forse ancor di più.
Non si guardi in faccia a nessuno, chi vuole accorra: sono rimasti solo posti in piedi.
In effetti stiamo latitando un po' su questa agorà...sarà la fiacca di primavera! Provvedo subito a mettere una coderella a questo post che mi pare concia...
RispondiEliminaGrazie del toc! toc!
D.L.