L'ho scoperto una dozzina di giorni fa su medialibrary che è un sistema di biblioteche pubbliche on-line a Milano e altrove (ce ne sono in varie parti d'Italia). Vediamo se salta fuori dell'altro.
Rai Letteratura e Rai Scuola sul web offrono molte di queste chicche d’antan. Ti andrebbe di postare questo link e aprire un’altra discussione su Atelier? http://www.letteratura.rai.it/articoli/carmelo-bene-lulisse-di-joyce-mi-ha-cambiato-la-vita/2245/default.aspx
Abbozzo un tentativo di commento al documento filmato. Registro le parole, i concetti dell’uno e dell’altro critico, e sintetizzo: è la difformità dell’opera letteraria che nasce dalla contrapposizione tra costruzione labirintica e inquietante e concezione eroica moderna: seppure attraverso l’angoscia e il malessere esistenziale, Kafka riesce a sublimare la pochezza del quotidiano. Confronto con la mia modesta esperienza: “Il processo” letto tanti anni or sono; soprattutto i ricordi: il paradosso e il surrealismo precorrente, la modernità espressiva e concettuale, il piglio scenografico (quasi cinematografico, per tante trasposizioni, l’inquietudine replicata in alcuni film come Brazil di Gilliam o in quelli di Bergman), le allusioni socio-politiche, l’atmosfera mitteleuropea che ho ritrovato in Musil (anche l’Ulrich, con o senza qualità, soggiace a un giudizio sommario, quello storico e artistico). Quasi che le idee, siano esse metafisiche, ideologiche, teoretiche o quant’altro, necessitino di un imprimatur generale o una sentenza coram populo (è solo una mia riflessione che non ha nulla a che vedere con l’argomento, probabilmente). Ma, or che ci penso, scopro che Kafka ha davvero condizionato molte delle mie scelte.
Che chicca, D. L.!
RispondiEliminaL'ho scoperto una dozzina di giorni fa su medialibrary che è un sistema di biblioteche pubbliche on-line a Milano e altrove (ce ne sono in varie parti d'Italia). Vediamo se salta fuori dell'altro.
EliminaRai Letteratura e Rai Scuola sul web offrono molte di queste chicche d’antan.
EliminaTi andrebbe di postare questo link e aprire un’altra discussione su Atelier? http://www.letteratura.rai.it/articoli/carmelo-bene-lulisse-di-joyce-mi-ha-cambiato-la-vita/2245/default.aspx
Abbozzo un tentativo di commento al documento filmato.
RispondiEliminaRegistro le parole, i concetti dell’uno e dell’altro critico, e sintetizzo: è la difformità dell’opera letteraria che nasce dalla contrapposizione tra costruzione labirintica e inquietante e concezione eroica moderna: seppure attraverso l’angoscia e il malessere esistenziale, Kafka riesce a sublimare la pochezza del quotidiano.
Confronto con la mia modesta esperienza: “Il processo” letto tanti anni or sono; soprattutto i ricordi: il paradosso e il surrealismo precorrente, la modernità espressiva e concettuale, il piglio scenografico (quasi cinematografico, per tante trasposizioni, l’inquietudine replicata in alcuni film come Brazil di Gilliam o in quelli di Bergman), le allusioni socio-politiche, l’atmosfera mitteleuropea che ho ritrovato in Musil (anche l’Ulrich, con o senza qualità, soggiace a un giudizio sommario, quello storico e artistico).
Quasi che le idee, siano esse metafisiche, ideologiche, teoretiche o quant’altro, necessitino di un imprimatur generale o una sentenza coram populo (è solo una mia riflessione che non ha nulla a che vedere con l’argomento, probabilmente).
Ma, or che ci penso, scopro che Kafka ha davvero condizionato molte delle mie scelte.