mercoledì 21 novembre 2012

Kafka

Due pareri autorevoli



4 commenti:

  1. Risposte
    1. L'ho scoperto una dozzina di giorni fa su medialibrary che è un sistema di biblioteche pubbliche on-line a Milano e altrove (ce ne sono in varie parti d'Italia). Vediamo se salta fuori dell'altro.

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    2. Rai Letteratura e Rai Scuola sul web offrono molte di queste chicche d’antan.
      Ti andrebbe di postare questo link e aprire un’altra discussione su Atelier? http://www.letteratura.rai.it/articoli/carmelo-bene-lulisse-di-joyce-mi-ha-cambiato-la-vita/2245/default.aspx

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  2. Abbozzo un tentativo di commento al documento filmato.
    Registro le parole, i concetti dell’uno e dell’altro critico, e sintetizzo: è la difformità dell’opera letteraria che nasce dalla contrapposizione tra costruzione labirintica e inquietante e concezione eroica moderna: seppure attraverso l’angoscia e il malessere esistenziale, Kafka riesce a sublimare la pochezza del quotidiano.
    Confronto con la mia modesta esperienza: “Il processo” letto tanti anni or sono; soprattutto i ricordi: il paradosso e il surrealismo precorrente, la modernità espressiva e concettuale, il piglio scenografico (quasi cinematografico, per tante trasposizioni, l’inquietudine replicata in alcuni film come Brazil di Gilliam o in quelli di Bergman), le allusioni socio-politiche, l’atmosfera mitteleuropea che ho ritrovato in Musil (anche l’Ulrich, con o senza qualità, soggiace a un giudizio sommario, quello storico e artistico).
    Quasi che le idee, siano esse metafisiche, ideologiche, teoretiche o quant’altro, necessitino di un imprimatur generale o una sentenza coram populo (è solo una mia riflessione che non ha nulla a che vedere con l’argomento, probabilmente).
    Ma, or che ci penso, scopro che Kafka ha davvero condizionato molte delle mie scelte.

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