Stanotte in chat ho arpionato una tipa. Ogni volta il marito fa il turno di notte alle acciaierie, lei è sola e io sono uno rapace. Dopo aver raccontato un po’ di cazzate simili e prima di dirci i nomi abbiamo acceso la cam. L’avrei guardata meglio in faccia se già non fosse stata nuda: comunque non era uno di quei cessi dove con qualche deca mi svuoto quando mi sento pieno e ho voglia di esplodere. Nell’angolo basso del video un marmocchio di forse dieci anni con l’iPod alle orecchie ronfava metallico, inghiottito dal divano. Alla fine ho inondato lo schermo centrando la mia tipa proprio sugli occhi dai quali lo sperma trasparente ha cominciato a colare come se lei si agitasse e piangesse. Invece godeva. Non ricordo di aver mai riso tanto.
Per vincere l’impasse che attanaglia il blog, provo a intervenire.
Che vada male si sa, eppure l’incipit del bracchetto è rigorosamente buono, suona quasi familiare, di citazione in citazione, si accosta al nostro immaginario e ci rende speranzosi. L’ironia di Schulz può essere estesa metaforicamente anche all’editoria. C’è un’altra strip di Snoopy che mi stuzzica: la trovate qui: http://giovannituri.wordpress.com/2012/10/10/snoopy-scrittore-9/
Piuttosto il reiterato minimalismo cinico che pervade gli ultimi post meriterebbe una spiegazione. Oppure, se qualcuno lo sa, si dica come andrà a finire. È forse una nuova tendenza, un escamotage, un cambio di percorso? Una sfida, un’accusa, una rivendicazione? Spesso mi domando che effetto facciano i miei interventi. Mi esprimo fuori dal coro, in controtendenza, un po’ provocatorio? È dunque giusto ignorare, girarci intorno o passarci sopra? O conviene insistere, replicare, perseverare diabolicamente, che prima o poi una reazione si ottiene sempre?
Ovviamente, io e Carlo B. non ci frequentiamo, né conosciamo, né perseguiamo analoghi intenti (tanto per precisare).
Ciao Claudio! Non intendevo fare della banale dietrologia: Schulz è veramente divertente e dà spunto a sagaci osservazioni. Pare che Carlo B. non intenda desistere: in altro post si parla di porte aperte o chiuse (che sbattono?).
OMAGGIO A SIMONE CATTANEO
RispondiEliminaStanotte in chat ho arpionato una tipa.
Ogni volta il marito fa il turno di notte alle acciaierie, lei è sola e
io sono uno rapace.
Dopo aver raccontato un po’ di cazzate simili e prima di dirci i nomi
abbiamo acceso la cam. L’avrei guardata meglio in faccia
se già non fosse stata nuda: comunque non era uno di quei cessi
dove con qualche deca mi svuoto
quando mi sento pieno e ho voglia di esplodere. Nell’angolo basso del video
un marmocchio di forse dieci anni con l’iPod alle orecchie
ronfava metallico, inghiottito dal divano.
Alla fine ho inondato lo schermo centrando la mia tipa proprio sugli occhi
dai quali lo sperma trasparente ha cominciato a colare
come se lei si agitasse e piangesse. Invece godeva.
Non ricordo di aver mai riso tanto.
Carlo Bucoschi
Per vincere l’impasse che attanaglia il blog, provo a intervenire.
RispondiEliminaChe vada male si sa, eppure l’incipit del bracchetto è rigorosamente buono, suona quasi familiare, di citazione in citazione, si accosta al nostro immaginario e ci rende speranzosi. L’ironia di Schulz può essere estesa metaforicamente anche all’editoria. C’è un’altra strip di Snoopy che mi stuzzica: la trovate qui:
http://giovannituri.wordpress.com/2012/10/10/snoopy-scrittore-9/
Piuttosto il reiterato minimalismo cinico che pervade gli ultimi post meriterebbe una spiegazione. Oppure, se qualcuno lo sa, si dica come andrà a finire.
È forse una nuova tendenza, un escamotage, un cambio di percorso? Una sfida, un’accusa, una rivendicazione?
Spesso mi domando che effetto facciano i miei interventi. Mi esprimo fuori dal coro, in controtendenza, un po’ provocatorio? È dunque giusto ignorare, girarci intorno o passarci sopra?
O conviene insistere, replicare, perseverare diabolicamente, che prima o poi una reazione si ottiene sempre?
Ovviamente, io e Carlo B. non ci frequentiamo, né conosciamo, né perseguiamo analoghi intenti (tanto per precisare).
A Carlo Bucoschi: non bastava postarla una volta sola, la poesia?
RispondiEliminaA Marco: ieri prima di spegnere il pc ho trovato per caso la vignetta, mi è sembrata carina e l'ho appiccicata sul blog. Tutto qui.
Ciao Claudio! Non intendevo fare della banale dietrologia: Schulz è veramente divertente e dà spunto a sagaci osservazioni.
EliminaPare che Carlo B. non intenda desistere: in altro post si parla di porte aperte o chiuse (che sbattono?).
Desisto subito. Volevo solo fare un omaggio a Simone Cattaneo e scherzare un po'.
RispondiEliminaCordiali saluti a tutti.
Carlo Bucoschi
Ciao, Marco! Ben trovato.
RispondiEliminaCarlo: mi domandavo solo il senso della reiterazione.
Reiteravo solo per avere più possibilità che qualcuno leggesse la poesia. Nulla di maniacale.
RispondiEliminaSiete un bel gruppo. Perseverate.
Ancora saluti.
Carlo Bucoschi