Be', un modo c'è: rinnega sulla pubblica piazza l'utilizzo sfrontato della parola 'genio' (un contenitore post-romantico 'dicitutto-diciniente', consolatorio nelle epoche nostre; meglio un'opera, un insieme di opere di un autore che rinnovano, accrescono il canone ricevuto come un ramoscello che s'aggiunge sul tronco antico), elenca a tua discolpa i titoli del bardo zarista che hai letto, quello che poco te lo fa apprezzare, quello che ti piace, e poi vivaddio spernacchialo quanto vuoi: nessuno è necessario, figuriamoci indispensabile (nella vita come nella letteratura; pensa che per me le "Novelle esemplari" di Cervantes sono alquanto fiacche, pallide, solo un duotré se ne salvano a petto del romanzone che viva più come archetipo che come opera a sé).
Era ora che anche la cultura scoprisse il crimine! A quando una bella rissa sulle poesie di Bergonzoni appena pubblicate?
RispondiEliminaCome faccio a cancellare il mio commento a qualche post fa in cui dico che per me Dostoevskij non è un genio? Aiuto, per favore.
RispondiEliminaAT
Be', un modo c'è: rinnega sulla pubblica piazza l'utilizzo sfrontato della parola 'genio' (un contenitore post-romantico 'dicitutto-diciniente', consolatorio nelle epoche nostre; meglio un'opera, un insieme di opere di un autore che rinnovano, accrescono il canone ricevuto come un ramoscello che s'aggiunge sul tronco antico), elenca a tua discolpa i titoli del bardo zarista che hai letto, quello che poco te lo fa apprezzare, quello che ti piace, e poi vivaddio spernacchialo quanto vuoi: nessuno è necessario, figuriamoci indispensabile (nella vita come nella letteratura; pensa che per me le "Novelle esemplari" di Cervantes sono alquanto fiacche, pallide, solo un duotré se ne salvano a petto del romanzone che viva più come archetipo che come opera a sé).
RispondiElimina"viva" leggasi "vive"
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